Il tecnico del Latte Dolce: "Dobbiamo fare tutti dei sacrifici, come una squadra, per vincere la gara più importante"
Le dichiarazioni di Stefano UdassiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Questa volta l'avversario è fuori categoria e subdolo, perché "gioca" al di fuori di qualsiasi regola. Eppure il sassarese Stefano Udassi, allenatore del Latte Dolce calcio è fiducioso sul superamento dell'emergenza da coronavirus: "Dal rettangolo verde l'obiettivo si sposta alla vita: in questo preciso momento storico occorre dare tutti il massimo per ottenere il migliore risultato possibile. A costo di fare sacrifici, tutti. A costo di rinunciare alla nostra quotidianità, cosa che per chi è abituato ad inseguire un pallone e calciarlo a rete è davvero tosta. Io sono a casa, con mia moglie e le mie figlie. Il mio staff è a casa, così come tutti i ragazzi e i nostri dirigenti. Si lavora anche in queste condizioni. I ragazzi seguono piani di lavoro personalizzati, programmati e preparati per loro dallo staff tecnico. Io leggo mi aggiorno e rivedo i video dei match disputati. Proviamo a farci trovare pronti".
Il tecnico biancoceleste aggiunge: "La priorità è stoppare il diffondersi del coronavirus, poi sarà tempo di decidere su più tavoli. Io sono un uomo di calcio, non ho gli strumenti per valutare certe cose e mi limito ad esprimere opinioni da cittadino e uomo di sport. Non dovremo farci trovare impreparati, sotto ogni punto di vista. Noi abbiamo una società solida e onesta alle spalle, e ci siamo dimostrati responsabili e reattivi agli eventi sin dal primo vero allarme rosso. Guardo al mese di maggio, e spero di poter in qualche modo tornare in campo. È un desiderio legittimo, abbiamo lavorato tutti sin dalla scorsa estate per dare corso a una stagione che purtroppo si è inceppata nel perverso meccanismo della pandemia. Ci spero, con fiducia e aspetto le decisioni a riguardo". È un impegno che coinvolge tutti, sottolinea Stefano Udassi: "Mettiamo in campo il nostro senso civico. Mettiamocela tutta tutti, però. Perché la partita si vince con gli undici in campo, l'apporto della panchina, il supporto della società, i tifosi sugli spalti, le aziende sponsor e la voglia di tagliare traguardi importanti".