“Nosferatu”: il nuovo horror di Robert Eggers promette un Bil Skarsgård irriconoscibile
L’attesa cresce, l’uscita nelle sale è programmata per l’inizio del 2025L’attesa per il “Nosferatu” di Robert Eggers si fa sempre più insostenibile, e l’uscita nelle sale programmata per l’inizio del nuovo anno non è mai sembrata così lontana. Il motivo è semplice: da quando il cineasta americano ha esordito sul grande schermo con “The Witch”, un eccezionale horror ispirato ai racconti sulle streghe con la talentosa Anya Taylor-Joy, l’ascesa tra le grandi promesse del cinema s’è fatta ad ogni occasione più rapida e sicura. Oltre all’horror metafisico d’ispirazione lovecraftiana “The Lighthouse”, che vanta come protagonisti un duo senza precedenti composto da Willem Dafoe e Robert Pattinson, abbiamo potuto apprezzare più recentemente lo splendido “The Northman”, titolo ispirato alla cultura norrena che attraverso una moderna riscrittura dell’Amleto intreccia una storia fatta di folclore, potere e vendetta. Giunto alla sua quarta regia, Eggers dimostra di voler alzare l’asticella con l’adattamento del classico anni 20 di Friedrich Murnau “Nosferatu”, considerato tra i massimi esponenti del cinema espressionista tedesco.
Liberamente ispirata al “Dracula” di Bram Stoker, la pellicola fu condannata per violazione dei diritti d’autore, arrivando ai giorni nostri solo grazie al ritrovamento di una copia segreta conservata dallo stesso regista. Nel 79, abbiamo assistito invece al “Nosferatu” di Werner Herzog, remake dell’opera originale con l’immancabile Klaus Kinski nel ruolo del tenebroso vampiro. Ancora in fase di lavorazione, il rifacimento di Eggers sta attirando non poche curiosità soprattutto per il lavoro compiuto insieme al cast, vantando interpreti del calibro di Lily-Rose Depp, Bill Skarsgård, Willem Dafoe, Nicholas Hoult e Aaron Taylor-Johnson. Su ciò che riguarda in particolare l’interpretazione di Skarsgård nei panni del mostruoso Conte Orlok/Nosferatu, ha voluto esprimere qualche buona considerazione il collega Nicholas Hoult, che vedremo nel ruolo del protagonista Thomas Hutter. Rilasciando un’intervista a IndieWire durante la presentazione del thriller “The Order” alla Mostra del cinema di Venezia, ha dichiarato: “Nel ruolo del Conte Orlok è terrificante, non è Bill. Questo è ciò che è così inquietante. Offre una performance davvero mimetica in cui non è rimasto nulla di Bill, questo è spaventoso e fa paura.
La sua voce, la sua fisicità, il trucco che ha, è davvero un personaggio meraviglioso e lui ha fatto un bellissimo lavoro”. Già lo scorso maggio, Skarsgård ha condiviso con Esquire le emozioni provate indossando le vesti del Conte Orlok, dopo aver richiesto una trasformazione fisica estrema e totalizzante. In quell’occasione, l’attore ha voluto anticipare che il personaggio ci sembrerà disgustoso e sessualizzato al tempo stesso, oltre al fatto di farlo sembrare quasi un’altra persona: “Non penso che le persone mi riconosceranno. Lui è disgustoso, ma è davvero sessualizzato. Sfrutta una perversione sessuale legata al potere del mostro e al tipo di attrazione che suscita. Spero che gli spettatori ne saranno un po' attratti e al tempo stesso siano disgustati dalla propria attrazione”. Immergersi nella parte ha anche comportato delle inevitabili conseguenze, che la star ha descritto nel seguente modo: “Era come evocare il male puro. Mi ci è voluto un po' per liberarmi del demone che avevo invocato dentro di me”.
Sul lavoro di immedesimazione compiuto da Skarsgård non ha potuto esimersi dall’esprimere il suo parere lo stesso Eggers, che in una recente intervista ha definito l’attore completamente perso nella parte e perfino più irriconoscibile di quando visto interpretare Pennywise in “It”: “Fondamentalmente mi sono chiesto: che aspetto avrebbe un nobile transilvano morto per davvero? Bill ha perso un'enorme quantità di peso. È talmente trasformato in ogni aspetto che non so se la gente gliene darà atto, potete riconoscere Bill nel ruolo di Pennywise nel trucco di It, qui invece non si percepisce nessun Bill. Ha lavorato con un allenatore d'opera per abbassare la sua voce di un'ottava. Credo che la gente penserà che l'abbiamo trattato digitalmente, ma questa è la sua performance”.