Chiamatelo Guè, non più Guè Pequeno.

All’Opera Music Forum della Fiera di Cagliari, anche il megaschermo dell’ultima data del Seven Urban Summit lo ricorda. Perché è pur vero che l’ultimo giro con i compagni Club Dogo ha rinvigorito lo storico progetto rap meneghino, ma lui ha per il 2025 tante cose da “grandi”, costruite con la fatica del solista.

Sabato, nello showcase cagliaritano, a ventiquattr’ore da Anna, Guè dimostra di non essere più "pequeno", piccolo. Dal venerdì al sabato le facce cambiano: si rivedono tanti over 24 dietro le prime file, niente genitori. Tutti attendono The Godfather (padrino) del rap italiano, che sa dialogare in musica e rime con più generazioni, saltando da storie di quartiere - non senza ferite e deviazioni - alle relazioni anche tossiche.

Guè sul palco della Fiera di Cagliari
Guè sul palco della Fiera di Cagliari
Guè sul palco della Fiera di Cagliari

Cosimo Fini - così all’anagrafe - inizia alle due e un quarto. Quaranta minuti e oltre, dialogando tra un pezzo e l’altro con il pubblico che si dimostra, anche questa notte, preparato. Non dimentica un legame forte con Cagliari: «È una tradizione esserci, un piacere continuo, un posto dove amo performare».

Nella sua scaletta - giubbotto in pelle marrone dei Dogo con scritta Milano Bastards, maglia bianca Supreme, catenina con la G e immancabili stivaletti scamosciati Timberland, indossati da molti ospiti - c’è tutto quello che ci si aspetta. Un concentrato che attraversa, anche con un dialogo con il suo DJ Dero, la vita artistica e non, le difficoltà degli esordi, le cadute e il successo. Sette dischi di platino e una produzione florida: nove album in studio (uno con Marracash), due live, una raccolta, sette mixtape, due EP e oltre settanta singoli, di cui oltre dieci da ospite.

Subito emozioni con il campione del pezzo dance Infinity che introduce “∞Love”, un tratteggio della maturità artistica e umana sua e di Marracash, dalle radici fino ai grandi palchi. Flashback con Scooteroni - insieme ai Dogo - e Guè mima l’impennata. Chiede di “fare bordello” e “le mani al cielo” e inanella una tripletta senza respiro: Mollami, fa scandire la G, la U, la E di Instalove e poi Guersace.

Avanza verso la folla, si rivolge spesso alla consolle che gli propone di «andare su qualcosa di dolce». Il suono si fa leggero con Chico - con Rose Villain - a cui segue Cookie n’ cream con Anna e Sfera. Ancora amori con 2%, tra essere un playboy e avere il cuore spezzato.

Bilanci e programmi, un minitour da maggio, Sanremo imminente insieme a Shablo, Tormento e Joshua, ma non solo: «È stato un anno speciale, per il prossimo siamo carichi, anche con una cosa grossa». A dispetto del titolo della traccia dopo, quel Nulla accade con Marracash, sui rapporti filtrati dai social in città metropolitane. Finale con Brivido e i cellulari a illuminare l’Opera e poi Come un tuono con la voce di Elodie.

Il ragazzo d’oro, il titolo del suo primo album, ce l’ha fatta. Così come ce l'hanno fatta i tanti - Gemitaiz, Madman, Tony Effe ed Anna - ospiti di questo mese in Fiera. La sfida sarà restare in testa, in un mondo che brucia tutto e tutti presto.


 

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