Si apre sulle rinnovabili il fronte dell’inquinamento. Se tutti gli impianti a mare e quelli per la trasmissione dell’energia elettrica verso la Penisola dovessero essere realizzati, e quindi parliamo dell’eolico off shore, del Tyrrhenian link e della modifica del Sacoi 3, in Sardegna saranno realizzate almeno cinquanta cabine di trasformazione in spiaggia.

Non solo Terra Mala, ma anche Santa Teresa e Pittulongu, per citare altre località di pregio. Significherebbe, in un sol colpo, una mazzata per il turismo ma anche il deprezzamento dei valori delle terre. Chi si arricchirà, senza lasciare un euro nell’Isola, saranno le multinazionali e i grossi gruppi di imprenditori che stanno investendo sulla transizione ecologica dell’Isola.

Transizione che rischia di rovinare paesaggio, ambiente e natura, e di cancellare per sempre paesaggi da cartolina e luoghi di grande interesse archeologico. Ora anche le spiagge, vetrina per un’Isola che altrimenti avrebbe poco altro da proporre.

L’articolo integrale di Lorenzo Piras su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App Digital

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