Tra incentivi e fondi del Pnrr, fotovoltaico e pale eoliche muovono nell’Isola cento miliardi di euro, considerate le migliaia di richieste per la realizzazione di nuovi impianti. Non essendoci appalti, selezioni né prezzari, ma solo semplici autorizzazioni di tecnici ministeriali, i fondi del Pnrr andranno sommati agli incentivi per la produzione di energia, pagati da tutti noi in bolletta.

E qui che cosa resta? La compromissione totale del territorio. Devastazione, la fine del sogno turistico di un’Isola che, per il resto, dopo la ritirata della grande industria, contribuisce al Pil nazionale con l’edilizia e l’agricoltura. 

È naturale che si tratta di previsioni. Supportate però da fatti concreti sul lungo periodo, sul tipo di resa degli impianti legata alla loro grandezza e alla produttività.

L’articolo completo di Lorenzo Piras su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App Digital 

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