«Lavoriamo tutti insieme, in maniera corale, serve un'orchestra che suona lo stesso spartito. Vanno bene le discussioni e le critiche, ma anche la lealtà sui temi che ci uniscono. Non mi dovrete mai convincere che la segretaria non basta da sola, l'ho detto io fin dall'inizio. Io credo nel gioco di squadra, nella leadership collettiva. A me tocca provare a tenervi insieme nella chiarezza della linea politica uscita dal congresso».

Lo ha detto Elly Schlein nella relazione introduttiva della direzione Pd al Nazareno proprio nei giorni delle polemiche per la sua partecipazione al corteo M5s, lanciando un avviso ai naviganti: «Se a qualcuno questa linea non piace lo ammetta e non trovi altre scuse. Chi cerca l'incidente ogni giorno mi troverà sempre dall'altra parte».

«Ora è il momento di mobilitare tutto il partito sulla nostra agenda per l’Italia e l'Europa. Ho ricevuto un mandato chiaro, ricostruire un'identità chiara del partito, che ci renda riconoscibili, perché se si tenta di rappresentare tutto e il contrario di tutto si rischia di non rappresentare nessuno e lasciare spazi agli altri», ha detto la segretaria.

Schlein ha evidenziato la necessità di unire le forze alternative alla destra: «C’è stato un forte psicodramma sulla sconfitta alle amministrative, ma non ci prendiamo più demeriti di quelli che abbiamo. La destra ha una coalizione che anche quando si divide poi si ricompatta e noi quella coalizione oggi non ce l'abbiamo. Non abbiamo perso da soli ma non pensiamo di essere autosufficienti, dobbiamo costruire sinergie con le forze alternative alla destra».

Capitolo alleanze: «Con M5s ci sono distanze enormi sull’Ucraina, ma sul lavoro possiamo unire i nostri sforzi. Se mi chiama Calenda a una sua manifestazione porto un saluto anche lì, ma resto contraria al sindaco d’Italia».

Sull’Ucraina: «Siamo sempre stati chiari e lineari. Pieno supporto per la difesa anche con aiuti militari, ma non dismettiamo la prospettiva di una pace giusta, facciamo nostre le parole di Mattarella di non distogliere la ricerca di un approdo di pace. Una forza di sinistra come la nostra non può dismettere la parola pace».

Dalla situazione interna al partito alle critiche al governo. «Sull’abuso d’ufficio disponibili a una riforma, ma l’abrogazione è in contrasto con la normativa europea. La riforma della giustizia nel suo complesso è la montagna che ha partorito il topolino con pochi interventi spot».

Ancora, sulle tasse: «È una vergogna che una presidente del Consiglio parli di pizzo di Stato, è inaccettabile per l’ideologia che sottende e strizza l’occhio agli evasori. Noi continueremo a difendere il principio costituzionale della progressività fiscale e della lotta all'evasione».

Ancora: «Il governo si butta ogni giorno su bandierine ideologiche perché sa solo cavalcare le paure, ma non sa dare risposte». I nemici di questa destra, continua Schlein, sono «l’Europa, i migranti, i diversi e la comunità Lgbtq+».

Infine, una stoccata a Renzi: «Dispiace che supporti il candidato della destra al Molise. Non può dare lezioni di subalternità, visto che al Nazareno invitò subito Berlusconi».

(Unioneonline/L)

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