«Non stiamo presentando solo una lista, ma l'avvio di un percorso per un nuovo partito sardo: un partito con testa, cuore, ragionamenti, ambizioni e orizzonti in Sardegna». Renato Soru sostiene di non guardare solo al traguardo del 25 febbraio, data delle prossime elezioni regionali. Prima a Sassari e poi a Cagliari ha presentato i candidati di Progetto Sardegna per le due circoscrizioni elettorali.

«Pensiamo che non ci sia bisogno di un altro movimento o di un'altra lista per eleggere qualcuno, ma di una storia diversa rispetto a quella che ci stanno proponendo i partiti italiani. Che sono ormai chiusi in loro stessi», osserva Soru, «e fossilizzati attorno a gruppi dirigenti che cercano di perpetuarsi per i loro destini personali. Pensiamo invece che la partecipazione democratica si possa allargare per mettere a frutto le capacità, le idee e l'entusiasmo di ogni cittadina e cittadino. In Val d'Aosta, nel Trentino, in Catalogna o nei Paesi baschi i partiti regionali hanno dato una forte spinta per lo sviluppo e vogliamo che succeda così anche da noi, così che la Sardegna diventi una regione che possa confrontarsi alla pari con quelle più avanzate d'Europa».

Il primo obiettivo, prosegue l'ex governatore sardo ed ex esponente del Pd, « ono le prossime elezioni regionali. Ma possiamo dire che abbiamo già vinto perché abbiamo imposto l'agenda politica. Abbiamo imposto i temi e qualche volta ce li copiano perché è facile con lo streaming. Non credo però che le stesse parole abbiano la stessa convinzione abbiano la stessa capacità di essere messe dentro un'idea collettiva e una visione di Sardegna. Quello che propongono gli altri candidati in campo sono progetti confusi, quello della destra non lo conosciamo, a Roma hanno deciso pochi giorni fa che il candidato è Truzzu. Ma stiamo vedendo quello che sta facendo il governo di Giorgia Meloni. Vuole portare a Roma competenze sulle zone economiche speciali e quelle sui parchi nazionali, porta avanti un progetto di autonomia differenziata che ci renderà una Regione speciale in negativo, pensa di portare nelle basi militari sarde le scorie nucleari». Dall'altra parte «il Pd subisce in silenzio il primato dei 5Stelle. In Sardegna nulla hanno saputo fare. Lo potete chiedere a Porto Torres o a Carbonia. Oppure ad Assemini, dove il Campo largo ha perso contro un'esperienza civica». 

(Unioneonline)

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