Scade tra poche ore, il 21 maggio, la convenzione di Radio Radicale, che il governo ha deciso di non rinnovare portando così alla chiusura dello storico organo di informazione nato nel '75, che - tra le altre cose - trasmette le dirette delle sedute parlamentari.

Anche un consigliere regionale sardo del Pd, ha iniziato da due giorni lo sciopero della fame e della sete in segno di protesta, si tratta di Roberto Deriu: "Offro i miei tre giorni alla corale lotta non violenta dei radicali, dei liberali, dei democratici e di tutti gli italiani che capiscono l'urgenza di garantire, attraverso Radio Radicale e il suo servizio pubblico, la conoscenza dei fatti e delle parole della democrazia in Italia e nel mondo".

Deriu si è appellato anche al Consiglio regionale della Sardegna, e tutto il Pd isolano gli ha espresso la sua solidarietà.

"Per adesso mi sento di continuare", ha scritto oggi su Facebook dando la notizia del ricovero di Roberto Giachetti, storico militante radicale oggi nei dem, che è al suo quarto giorno di sciopero.

Roberto Giachetti (foto Facebook)
Roberto Giachetti (foto Facebook)
Roberto Giachetti (foto Facebook)

"Da qualche ora sono ricoverato perché inevitabilmente le condizioni fisiche cominciano a risentirne", ha fatto sapere il deputato romano.

"L'alternativa è quella di interrompere la mia iniziativa non violenta, hanno detto i medici. Ovviamente ho rifiutato questa ipotesi. Sono ore decisive per la vita di Radio Radicale: nelle prossime 24 ore gli uffici della Camera dei Deputati dovranno decidere sull'ammissibilità degli emendamenti volti a prorogare la convenzione con il Mise. Poi tutto dipenderà dalle reali volontà politiche", ha aggiunto.

E di fronte agli appelli a smettere, ha risposto così: "Vado avanti, questo è l'unico treno che passa per salvare l'emittente".

(Unioneonline/L)
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