"Vinceremo noi, in tutte e cinque le grandi città. A Roma il centrodestra non ha proposte politiche".

Ne è convinto il governatore del Lazio, ed ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti: "Il mio imperativo era concludere la stagione della pandemia alla guida della Regione – ha detto a proposito della sua candidatura sfumata in un’intervista alla Stampa - mi sarebbe dispiaciuto lasciare un vuoto, abbiamo convenuto con il partito che fosse giusto continuare. Per fortuna c'era la disponibilità di Gualtieri, ora da romano confido che Roma volti pagina”.

"Nulla di personale contro" Raggi, ma "è sotto gli occhi di tutti, la città è sfuggita di mano e va ripresa. Roma non può vivere solo di manutenzione: abbiamo davanti a noi il Giubileo del 2025, dobbiamo ospitare il più grande evento planetario dopo il Covid". Oltre a Roma le sfide più importanti sono a Milano, Bologna, Napoli e Torino.

Quanto al governo Draghi I, "il premier è una figura di garanzia in un processo complicato come quello del Recovery plan; si percepisce la fiducia da parte della comunità internazionale".

Sulla caduta del Conte bis "magari in Italia ci fossero i poteri forti. Credo ci sia stata una convergenza di opinioni e interessi, che hanno giudicato conclusa una fase. Anche io volevo un rinnovamento nell'azione di governo" e "non mi pare che il governo abbia messo in campo politiche in cui il Pd non si riconosca. Abbiamo fatto nascere e siamo in questo governo perché ci crediamo".

(Unioneonline/D)

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