La battaglia d’Inghilterra, come è stata definita con toni eccessivi la sfida tra gli inglesi di Southgate (che da giocatore fu decisivo nella semifinale del 1996 sbagliando un rigore) e i tedeschi di Löw, è finita con un vincitore assoluto. A Wembley la Germania è uscita sconfitta 2-0 e anche se ha fallito la comoda occasione per portarsi in parità (1-1, errore di Muller) ha ceduto abbastanza nettamente. Al punto di far pensare che, dopo tanti anni, sia tempo di un cambio generazionale, a cominciare dal tecnico che si appresta a lasciare il posto a Flick. Forse, anzi, giocatori come Hummels, lo stesso Muller, Kroos e Hummels avrebbero potuto essere rimpiazzati già in questa edizione.

L’Inghilterra si gode Sterling, il ragazzo cresciuto all’ombra dell’arco di Wembley, e Kane, bandiera del Tottenham e capitano dei “tre leoni” finalmente a segno. Attaccanti come lui, di classe innata, uno come Andriy Shevchenko li sa riconoscere e sabato nei quarti di finale cercherà di arginarlo con la sua Ucraina, sperando di proseguire in un sogno che ieri è diventato più tangibile dopo il 2-1 alla Svezia, maturato al 121’. Si giocherà all’Olimpico: lui, ex Milan, e il suo vice Mauro Tassotti sperano che Roma dia loro una mano.

Intanto, mentre del “girone di ferro” non rimane più traccia (fuori, nell’ordine, Ungheria, Portogallo, Francia e Germania), Euro 2020 prosegue, dopo due giorni di riposo, con il round 8. Sono quarti di nobiltà per Italia-Belgio, un po’ meno per Spagna-Svizzera (gli elvetici non frequentavano questi livelli dal 1954). Ma in Danimarca-Repubblica Ceca e Inghilterra-Ucraina c’è la speranza di vittoria di chi non è più abituato o non c’è mai riuscito.

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