Torna a Budapest il raduno neonazista che un anno fa portò all'arresto di Ilaria Salis e alla detenzione nelle carceri ungheresi dove vigono regole e condizioni ai limiti dello Stato di diritto. E arriva all'indomani di un'inquietante intimidazione evocata da un murale, comparso nella capitale ungherese, che raffigura una donna impiccata ad un forca: la scritta “Ila antifa” è inequivocabile, e suona come una minaccia di morte per “Ilaria l'antifascista”, tanto da spingere il governo italiano a intervenire.

l ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha chiesto all'ambasciatore in Ungheria Manuel Jacoangeli di verificare con le autorità ungheresi i fatti relativi all'immagine intimidatoria, spiegano fonti della Farnesina. L'ambasciatore «effettuerà i passi necessari presso le autorità ungheresi per ribadire che il governo italiano sostiene la tutela della dignità e della sicurezza dell'italiana».

A quanto si apprende da fonti della Farnesina, nel quadro di miglioramento delle condizioni di detenzione bisogna evitare qualsiasi interferenza esterna locale alla detenzione di Salis. Il clima a Budapest è dominato dall'intimidazione neonazista. Anche se stavolta, il raduno neonazi del "Giorno dell'onore” (proibito tutti gli anni, ma finora sempre tollerato dalle autorità che più o meno direttamente fanno capo al premier Viktor Orban) ha dovuto disertare il centro della capitale e spostarsi nei boschi. Fino al tardo pomeriggio non venivano segnalati incidenti simili a quelli di cui è accusata l'insegnante milanese, almeno stando ai media ungheresi che segnalano una manifestazione pacifica di un centinaio di antifascisti tenuti sotto controllo - e soprattutto separati dai neonazisti - da altrettanti agenti con cani poliziotto e un drone.

«Non molliamo, questa città è nostra», ha in ogni caso proclamato Bela Incze, il leader della formazione di estrema destra "Legio Hungaria" che ha organizzato la celebrazione del "Giorno dell'onore" e ha annunciato che i militanti in divise militari, bandiere e altri simboli neonazisti si sarebbero trasferiti nei boscosi dintorni di Budapest per evitare lo scontro di strada con la polizia mobilitata in forze in centro.

(Unioneonline)

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