Salgono a più di 1.400 le vittime del devastante terremoto che sabato scorso ha colpito l’isola di Haiti.

Il bilancio del sisma parla anche di circa settemila persone ferite, mentre le squadre di soccorso continuano a scavare tra le macerie delle abitazioni nella zona del Paese più colpita, quella sud-est.

Secondo una prima stima sono circa 37mila le case andate distrutte a causa della scossa di magnitudo 7.2.

Il primo ministro Ariel Henry ha dichiarato lo stato d'emergenza che resterà in vigore per un mese, mentre le Nazioni Unite hanno dato la propria disponibilità, tramite il segretario generale Antonio Guterres, a dare il proprio sostegno al governo di Port-au-Prince. 

La situazione è infatti tragica, nell’isola che non è mai riuscita a rialzarsi dopo l’altro sconvolgente sisma degli anni scorsi. "L'ulteriore perdita di vite e la distruzione di queste ore è straziante in un paese già in grave difficoltà”, ha spiegato Leila Bourahla, direttrice di Save the Children ad Haiti.

“I nostri operatori sul campo nelle aree colpite segnalano migliaia di bambini e famiglie che dormono all'aperto perché le loro case sono andate distrutte o temono per le scosse di assestamento. Sono esposti al rischio di violenze o abusi e l'allestimento di ripari sicuri è la necessità più urgente. C'è anche bisogno immediato di cibo e acqua potabile per evitare il rischio di malattie".

(Unioneonline/l.f.)

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