Taiwan ha mobilitato i suoi nuovi jet da combattimento più avanzati, gli F-16V, in una prova di forza effettuata con un ciclo di esercitazioni notturne dopo le maxi manovre della Cina intorno all'isola in risposta alla visita a Taipei della speaker della Camera americana, Nancy Pelosi.

Il ministero della Difesa ha riferito che le operazioni puntavano a simulare un assetto strategico contro un'invasione della Cina, mentre gli F-16V schierati erano dotati di missili anti-nave Harpoon di fabbricazione Usa per testare la "prontezza al combattimento".

Le manovre hanno coinvolto una base aerea nella contea orientale di Hualien, in una rara dimostrazione notturna sulla scia delle attività militari senza precedenti tenute dall'Esercito popolare di liberazione (Pla) con la mobilitazione di aeronautica, marina e unità speciali tra razzi e missili balistici. I sei F-16V usati sono decollati per missioni notturne di ricognizione e addestramento, di cui due armati di missili.

La Cina si oppone con forza ai colloqui commerciali tra Stati Uniti e Taiwan, assicurando che adotterà "tutte le misure necessarie per salvaguardare con decisione sovranità, sicurezza e interessi di sviluppo". È il commento espresso dalla portavoce del ministero del Commercio Shu Jueting, nel corso del briefing settimanale, in merito al "consenso sul mandato negoziale" raggiunto nella tarda serata di ieri da Washington e Taipei in vista di un accordo nell'ambito dell"'Iniziativa Usa-Taiwan sul commercio del XXI Secolo" annunciata a giugno. 

(Unioneonline/v.l.)

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