Dopo una settimana di silenzio, il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin torna a farsi sentire in un audio di 40 secondi per preannunciare «nuove vittorie al fronte in un prossimo futuro».»

Un brevissimo messaggio in cui l'ex cuoco del Cremlino ha appena il tempo di ribadire che l'avanzata intrapresa verso Mosca era «una marcia della giustizia diretta a combattere i traditori e mobilitare la società».
«Oggi abbiamo bisogno del vostro sostegno più che mai, grazie per questo» scandisce nel suo messaggio, rivolgendosi non si sa bene a chi: se ai russi in generale o ai miliziani della Wagner. Anche del destino di questi ultimi non si sa nulla. Non è chiaro quanti di loro abbiano deciso di seguire il loro capo in Bielorussia. 

Intanto l'obiettivo numero uno di Prigozhin, il ministro della Difesa Serghei Shoigu, parlando oggi per la prima volta di quanto accaduto, ha denunciato i piani di destabilizzare la Russia, affermando che sono «falliti perché le forze armate hanno mostrato fedeltà al loro giuramento e ai loro doveri».

Il fatto che l'audio non sia stato diffuso dal canale Telegram della Concord sembra confermare il processo di smantellamento in corso dell'impero non solo militare ma anche mediatico e commerciale del capo della Wagner. E ora migliaia di dipendenti della Concord potrebbero rischiare il loro posto di lavoro.

Anche l'ex presidente Dmitry Medvedev, rimasto silenzioso per oltre una settimana dopo la ribellione della Wagner, è tornato a postare i suoi commenti quotidiani su Telegram, l'ultimo dei quali in cui afferma che «un'apocalisse nucleare non solo è possibile, ma anche abbastanza probabile». Oggi, ha aggiunto Medvedev, il mondo è in balia di uno scontro «molto peggiore» che durante la crisi dei missili a Cuba.

(Unioneonline/D)

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