«Muri di casa sporchi? Basta una mano di vernice». Ma la muffa uccide un bimbo di 2 anni
Polemiche per la morte del piccolo Awaab Ishak. Il padre, richiedente asilo, aveva più volte chiesto – invano – l’intervento dei proprietari dell’alloggio. «Siamo stati discriminati»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un bimbo di due anni è morto a causa della prolungata esposizione alla muffa presente sulle pareti dell’abitazione dove abitava con la famiglia.
È quanto ha confermato l’inchiesta condotta dopo il decesso del piccolo, Awaab Ishak, avvenuto nel 2020 a Rochdale, nel nord dell’Inghilterra.
Secondo il medico legale Joanne Kearsley, la morte è avvenuta «a seguito di una grave condizione respiratoria» dovuta appunto alle condizioni di degrado dell’alloggio che i genitori del bimbo, originari del Sudan e arrivati nel Regno Unito come richiedenti asilo, avevano affittato.
Il caso ha destato grandi polemiche. Il padre di Awaab, infatti, Faisal Abdullah, si era più volte lamentato dello stato fatiscente della casa e fin dal 2017 aveva invano chiesto interventi alla società proprietaria dello stabile.
Secondo quanto riferito dai media britannici gli era stato semplicemente consigliato di ridipingere le pareti.
Risposte evasive dovute, denuncia la famiglia, a discriminazione. «Non c'è alcun dubbio, siamo stati trattati in questo modo perché non siamo di questo Paese e siamo meno consapevoli di come funziona il sistema nel Regno Unito», ha commentato amaramente Abdullah.
(Unioneonline/l.f.)