L'ex sindaca di Città del Messico, la candidata di sinistra Claudia Sheinbaum, è la prima donna presidente nella storia del Messico.

Laureata in ingegneria energetica, nata il 24 giugno 1962 a Città del Messico da genitori politicamente impegnati, ha fatto suo lo slogan del presidente uscente Andrés Manuel López Obrador, “prima i poveri”, rivolto tra l'altro alle comunità indigene discriminate.

«Non vi deluderò», le sue prime parole dopo la vittoria: «Per la prima volta in 200 anni di Repubblica, ci sarà una presidente donna e sarà trasformatrice. Grazie a tutti i messicani. Oggi abbiamo dimostrato con il nostro voto che siamo un popolo democratico». Poi ha ringraziato la sua diretta avversaria, la candidata conservatrice Xóchitl Gálvez Ruiz e l'attuale presidente messicano Obrador, di cui raccoglie il testimone: «Un uomo eccezionale e unico che ha trasformato in meglio la storia del nostro Paese».

Un messaggio poi a tutte le donne: «Non arrivo da sola. Siamo arrivate tutte, con le nostre eroine che ci hanno regalato la nostra patria, con le nostre antenate, le nostre madri, le nostre figlie e le nostre nipoti. Il nostro governo sarà onesto, senza influenze, senza corruzione né impunità, rispetterà la diversità politica, sociale, culturale e religiosa, la diversità di genere e sessuale e combatterà ogni forma di discriminazione».

Sheinbaum è entrata in politica con l'attuale presidente Andres Manuel Lopez Obrador, sindaco di Città del Messico tra il 2000 e il 2006. Le ha affidato il portafoglio dell'ambiente, di importanza strategica in questa megalopoli di nove milioni di abitanti. Già all'università nel 2006, la scienziata messicana ha contribuito al lavoro del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), che ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 2007. Fedele al suo mentore Lopez Obrador, ha promesso di portare avanti il “salvataggio” della compagnia petrolifera (pubblica) Pemex, che porta con sé un debito di circa 100 miliardi di dollari. E si è impegnata a investire 13,6 miliardi di dollari nelle energie rinnovabili entro il 2030.

(Unioneonline/D)

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