La Corsica vive in queste ore un cruciale passaggio della sua storia recente, l’Assemblea di Ajaccio ha infatti approvato il testo dello statuto dell’autonomia. Il voto sulla proposta di nuovo assetto costituzionale è arrivato nella notte di giovedì dopo un lungo confronto in aula sul “pacchetto” portato dal presidente Gilles Simeoni.

Una proposta che è l’esito del cosiddetto “Processo di Beauvau”, la trattativa che ha visto impegnati per mesi il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin e una delegazione composta da otto esponenti politici corsi e guidata da Simeoni. Il testo prevede, tra le altre cose, “il riconoscimento di uno statuto di autonomia della Corsica all’interno della Repubblica francese che tenga conto dei suoi interessi legati alla insularità mediterranea, alla sua comunità storica, linguistica e culturale e al fatto di aver sviluppato un legame unico con la sua terra”. Inoltre, vengono riconosciuti alla Corsica “poteri normativi”.

Il testo è stato votato a larghissima maggioranza, ma ampi settori del movimento nazionalista corso sono contrari. La posizione degli scettici è entrata nell’Assemblea con l’intervento di Josepha Giacometti Piredda, eletta nel partito indipendentista Corsica Libera. Giacometti Piredda ha parlato di un operazione che fa entrare i corsi «nella costituzione francese come sotto popolo, con una sub autonomia senza poteri reali. Un errore strategico e politico dei nazionalisti».

Ora il testo dovrà essere convalidato con una consultazione popolare e poi passare al vaglio dell’Assemblea nazionale e del Senato francesi, dove sono fortissime le resistenze a qualsiasi forma di autonomia per la Corsica. Il nuovo processo costituzionale era partito nel 2022, con il via libera di Emmanuel Macron, dopo la rivolta seguita alla uccisione, in carcere, dell’indipendentista Yvan Colonna. 

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