Papa Francesco si racconta in un’autobiografia intitolata “Life. La mia storia nella Storia”.

Stralci del libro-confessione del Santo Padre sono stati pubblicati oggi dal Corriere della Sera in anteprima mondiale. 

Numerosi gli argomenti trattati a cominciare dalle sue condizioni di salute. Bergoglio, ad esempio, afferma che quando viene ricoverato in ospedale qualcuno è «più interessato alla politica, a fare campagna elettorale, pensando quasi a un nuovo conclave. State tranquilli, è umano, non c'è da scandalizzarsi! Quando il Papa è in ospedale, di pensieri se ne fanno molti, e c'è anche chi specula per proprio tornaconto o per guadagno sui giornali».

Poi il Covid: «Quando in Vaticano arrivò la prima dose, io mi prenotai subito e poi feci anche i richiami e, grazie a Dio, non fui mai contagiato».

Sull’ipotesi di dimissioni, Francesco nel libro spiega: «Penso che il ministero petrino sia ad vitam e dunque non vedo condizioni per una rinuncia. Le cose cambierebbero se subentrasse un grave impedimento fisico, e in quel caso ho già firmato all'inizio del pontificato la lettera con la rinuncia che è depositata in Segreteria di Stato. Se questo dovesse succedere, non mi farei chiamare Papa emerito, ma semplicemente vescovo emerito di Roma, e mi trasferirei a Santa Maria Maggiore per tornare a fare il confessore e portare la comunione agli ammalati».

Il pontefice inoltre racconta le origini italiane («Il piemontese è stata la mia prima lingua madre») e la giovinezza in parallelo coi grandi eventi della storia. A partire dalle atomiche su Hiroshima e Nagasaki: «L'uso dell'energia atomica per fini di guerra è un crimine contro l'uomo, contro la sua dignità e contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune», dice Bergoglio.

Francesco racconta anche che da gesuita avrebbe voluto fare il missionario in Giappone, ma che non gli fu permesso a causa delle condizioni di salute: «Se mi avessero mandato in quella terra di missione, la mia vita avrebbe imboccato una strada diversa; e magari qualcuno in Vaticano sarebbe stato meglio di adesso».

Il Papa ripercorre anche gli amori giovanili, il golpe in Argentina, l'esilio a Cordoba per punizione, il rapporto con Ratzinger e i giorni del conclave del 2013.

Ancora, nel volume, il Santo padre definisce «killer prezzolati» gli abortisti, mentre apre alla «copertura legale» per le coppie omosessuali che «vivono il dono dell'amore».

E non mancano le curiosità, come il voto fatto nel 1990 di non guardare più la televisione.

(Unioneonline/l.f.)

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