Si rinfocolano i mai sopiti conflitti nel delicato scacchiere asiatico.

La Corea del Nord ha infatti accusato oggi Seul e Washington di «spingere le tensioni nella regione sull’orlo di una guerra nucleare».

Lo riporta l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, sottolineando che il regime di Kim Jong-Un «continuerà a rafforzare le proprie capacità di autodifesa».

In un rapporto pubblicato dall'Istituto per gli studi americani del ministero degli Esteri nordcoreano, Pyongyang ha paragonato le tensioni militari nella regione alla notte prima dello scoppio della Guerra di Corea del 1950-53, criticando gli Usa e la Corea del Sud per il loro «delirante confronto militare anticomunista» e le continue «minacce retoriche».

Ieri, si apprende da Kcna, agenzia che divulga le notizie delle autorità nordcoreane, a Pyongyang 120mila persone hanno preso parte alle manifestazioni della “Giornata della lotta congiunta contro gli Stati Uniti”. In piazza lavoratori e giovani, nonché i segretari del Partito dei Lavoratori Ri Il-hwan e Pak

Thae-song. La mobilitazione è stata indetta proprio in ricordo dell’inizio della Guerra di Corea, che scoppiò il 25 giugno 1950, quando le truppe del Nord guidate da carri armati invasero il Sud, con gli Usa e altri 20 Paesi alleati che decisero di combattere a fianco di Seul sotto l’egida delle Nazioni Unite.

(Unioneonline/l.f.)

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