Le dimissioni ormai sarebbero dietro l’angolo per il premier giapponese Yoshihide Suga. Ecco perché non tenterà la rielezione alla presidenza del partito liberaldemocratico, alla guida della coalizione di governo. E avrebbe anche abbandonato ogni piano di rimpasto che invece fino a pochi giorni fa sembrava imminente.

Un fulmine a ciel sereno per il mondo politico giapponese, che guarda ora con molti dubbi alla nomina di un nuovo leader all'interno del partito per la votazione del prossimo 29 settembre, capace di gestire il calendario che porterà alle elezioni di autunno con la fine della legislatura prevista entro il 21 ottobre, e lo scioglimento della Camera Bassa del Parlamento.

Suga, 72 anni, ha ripetuto di volersi concentrare sulla gestione della pandemia escludendo quindi la possibilità di indurre elezioni a breve. Ma con un tasso di approvazione bassissimo – vicino al 32 per cento - è stato ampiamente criticato dall'opposizione e dall'opinione pubblica per la mancanza di leadership durante l’emergenza sanitaria.

In gran parte del Paese è in vigore uno stato di emergenza che riguarda la capitale e altre 21 prefetture dell'arcipelago, e con l'avvento della quinta ondata del virus le positività sono aumentate in modo esponenziale nelle ultime settimane.

(Unioneonline/s.s.)

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