«Il chiacchiericcio è un'arma letale, uccide, uccide l'amore, uccide la società, uccide la fratellanza. Chiediamoci: io sono una persona che divide o una persona che condivide?».

Dopo la morte di Benedetto XVI e le rivelazioni del suo segretario, monsignor Georg Gaenswein, Papa Francesco replica all'Angelus in modo poco equivoco: un cristiano non può dividere la Chiesa.

«Noi pure, discepoli di Gesù, siamo chiamati a esercitare in questo modo la giustizia, nei rapporti con gli altri, nella Chiesa, nella società: non con la durezza di chi giudica e condanna dividendo le persone in buone e cattive, ma con la misericordia di chi accoglie condividendo le ferite e le fragilità delle sorelle e dei fratelli, per rialzarli. Vorrei dirlo così: non dividendo, ma condividendo. Non dividere - ribadisce il Pontefice -, ma condividere. Facciamo come Gesù: condividiamo, portiamo i pesi gli uni degli altri, invece di chiacchierare e distruggere, guardiamoci con compassione, aiutiamoci a vicenda».

Il Pontefice, dopo la messa della mattina nella Cappella Sistina nel corso della quale aveva battezzato tredici bambini, figli di dipendenti vaticani, è apparso in forma. Incurante dei suoi problemi al ginocchio è rimasto in piedi sia durante l'omelia sia nel rito del battesimo che ha ripetuto appunto tredici volte.

Intanto questa mattina alle 9 sono state riaperte le Grotte vaticane, dopo i lavori degli scorsi giorni legati alla tumulazione di Benedetto XVI. Lunga era già in basilica la coda di fedeli che ha atteso per scendere e pregare sulla tomba di Ratzinger. Sulla lapide l'epigrafe nera con la semplice scritta: «Benedictus PP XVI». 

(Unioneonline/D)

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