Il leader della sinistra Gabriel Boric stravince le elezioni presidenziali in Cile al ballottaggio contro l'ultraconservatore José Antonio Kast: il numero uno della coalizione Apruebo Dignidad diventa così a 36 anni il più giovane presidente della storia del Cile.

Quando lo scrutinio aveva raggiunto il 92,12%, Boric aveva ottenuto oltre il 55% contro il 44% di Kast: un vantaggio schiacciante di oltre undici punti che nessun sondaggio o analista aveva potuto prevedere. Parte del merito è stata dell'affluenza record per il Cile, superiore al 50%, equivalente ad oltre otto milioni di voti. 

Kast, riconoscendo la sconfitta schiacciante, si è presentato a Santiago del Cile nel quartier generale del presidente eletto per un breve colloquio di 15 minuti i cui contenuti non sono stati resi noti.

L'esultanza dei sostenitori di Boric (Ansa)
L'esultanza dei sostenitori di Boric (Ansa)
L'esultanza dei sostenitori di Boric (Ansa)

IL DISCORSO – Nel suo primo discorso da presidente eletto, Boric si è rivolto alle molte migliaia di persone che lo hanno aspettato per ore nella capitale dicendo che "è cominciata una stagione di cambiamenti che deve approfondire la giustizia sociale e la democrazia di questo Paese". Dopo aver pronunciato alcune parole in mapuche, la lingua della popolazione originaria del sud cileno, Boric ha ringraziato "tutti quelli che sono andati a votare, compresi quelli che non hanno votato per me".

Il futuro del Cile, ha poi detto, "ha bisogno che tutti quanti siano dalla parte del popolo", perché "sono convinto che le riforme che faremo per avere successo dovranno essere il risultato di un ampio consenso fra le diverse forze politiche". “Ci aspettano tempi difficili”, ha proseguito, "per la pandemia, e perché le ragioni della rivolta sociale scoppiata nel 2019 ancora permangono. Per risolverli - ha assicurato - avanzeremo a passi piccoli, ma decisi".

Giunge alla presidenza, ha continuato, "con la convinzione che la crescita economica nella disuguaglianza sociale è un errore", che "destabilizzare le istituzioni democratiche per governare è sbagliato" e "per questo mi impegno a proteggere la democrazia insieme alla gente". Fra gli altri temi forti del suo futuro governo, Boric ha segnalato la determinazione a "mettere fine al patriarcato in Cile" valorizzando il ruolo delle donne "che devono avere un peso maggiore nella società e nel governo". E inoltre a "garantire il rispetto dei diritti umani con alcuni punti imprescindibili: verità, giustizia, riparazione e non ripetizione".

Il primo impegno del presidente eletto sarà una colazione di lavoro alle 14 (le 18 italiane) con il collega uscente Sebastián Piñera per avviare il processo di transizione del potere che si concluderà con il suo insediamento alla Moneda l'11 marzo 2022. Piñera, rivolgendosi alla stampa, si è detto convinto che Boric "sarà il presidente di tutti i cileni, quelli che hanno votato per lui, quelli che hanno votato per Kast e quelli che si sono astenuti": "Auspico - ha concluso - che sappia governare con saggezza, prudenza, forza e moderazione".

(Unioneonline/D)

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