Julian Assange è un uomo libero.

Il fondatore di Wikileaks, accusato di aver trafugato e divulgato attraverso la sua organizzazione informazioni segrete prelevate dai data base delle istituzioni Usa, ha lasciato il Regno Unito e il penitenziario di massima sicurezza vicino Londra dove è rimasto incarcerato per cinque anni. Il tutto dopo essersi dichiarato colpevole e raggiunto un accordo con la giustizia americana.

L’accordo gli consentirà di evitare la reclusione negli Stati Uniti e di tornare in Australia. Da quanto si apprende il patteggiamento dovrà però essere approvato da un giudice federale. Per questo, prima di raggiungere la sua nazione d’origine, farà tappa verso il territorio americano delle Isole Marianne Settentrionali. Da quanto si apprende, in cambio dell’ammissione di colpevolezza, ad Assange verranno formalmente inflitti 62 mesi di carcere, ovvero 5 anni, che l’attivista ha però già trascorso dietro le sbarre. Dunque è ufficialmente libero. 

«Assange dopo più di cinque anni in una cella di 2x3 metri, isolato 23 ore al giorno, presto si riunirà alla moglie Stella Assange e ai loro figli, che hanno conosciuto il padre solo da dietro le sbarre», si legge in una nota diffusa da Wikileaks.

Il caso di Assange si trascina da tempo. Il 52enne era finito sotto accusa per “cospirazione”, dopo la pubblicazione di circa 700.000 documenti riservati relativi alle attività militari e diplomatiche degli Stati Uniti, a partire dal 2010.

(Unioneonline)

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