Diplomazie al lavoro per liberare Ilaria De Rosa, l'hostess di 23 anni di origini trevigiane rinchiusa dagli inizi di maggio in un carcere vicino a Jeddah, in Arabia Saudita, con le accuse di possesso e consumo di droga. Reati che per la giustizia locale vengono considerati gravissimi.

La ragazza, secondo le accuse, sarebbe stata trovata con uno spinello nel reggiseno durante un controllo di Polizia nel mezzo di una festa sulla spiaggia con alcuni amici tunisini. Lei nega ogni accusa.

IL RACCONTO – Rassicuranti per la famiglia, che si è chiusa nel silenzio, le notizie trapelate dopo la visita del console generale Leonardo Maria Costa in un ufficio amministrativo, dove la giovane è stata condotta dalla zona detentiva. Ilaria è apparsa scossa «ma sta bene ed è in buone condizioni fisiche e psicologiche»

La giovane, secondo una fonte, si è subito dichiarata totalmente innocente. Ha raccontato che mentre si trovava con altre persone a cena a casa di un amico nel giardino di una villa, sarebbero stati improvvisamente circondati da una decina di persone in borghese ma armate, che li avrebbero fermati e perquisiti (sostiene di essere stata l'unica donna a subire tale trattamento piuttosto invadente probabilmente - dice - in quanto non araba).

Pensava a una rapina e si è resa conto di essere stata arrestata soltanto una volta condotta in una stazione di polizia. Qui sarebbe stata formalmente interrogata solo dopo 5 giorni e avrebbe contestato ogni tipo di addebito circa consumo o detenzione di sostanze stupefacenti. Alla fine avrebbe firmato un non precisato documento in arabo senza sapere di cosa si trattasse

A quanto emerso nelle ultime ore le è stato concesso il mandato per avere avvocati locali in grado di assisterla, in accordo con il consolato. In Arabia Saudita sarebbe volato anche il padre Michele De Rosa, ufficiale dell'Aeronautica in servizio in una base Nato.

(Unioneonline/D)

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