In Italia cade l’obbligo della mascherina all’aperto ma sale l’allarme per la variante Delta, in crescita un po’ ovunque. Solo in tre Regioni non è ancora segnalata la presenza della mutazione indiana del virus, sono Basilicata, Valle d’Aosta e Toscana. Ma in molte parti d’Italia si attendono i dati del sequenziamento che potrebbero modificare ulteriormente il quadro.

Le stime dell’Ecdc dicono che la Delta sarà dominante in Europa a fine estate, con il 90% dei casi.

In Sardegna, dove si guarda con preoccupazione alla stagione turistica con migliaia di arrivi dall’estero, sono 43 i casi accertati: 29 nel Nord Sardegna, 14 nel Centro-Sud. E si inizia a pensare di ripristinare i controlli in porti e aeroporti.

Ma vediamo ora la mappa della presenza della variante, Regione per Regione.

In Piemonte sono otto i casi identificati dai primi di maggio ad oggi: sei italiani e due stranieri. Tutti guariti o in via di guarigione, con sintomi non particolarmente gravi. I loro contatti sono in quarantena.

In Liguria il San Martino di Genova, hub regionale per il sequenziamento, segnala 5 casi: tre nella provincia di Savona e due in quella di La Spezia.

In Lombardia la vicepresidente Letizia Moratti ha fatto sapere che l’incidenza della mutazione è in crescita: a giugno è arrivata al 6%, ma resta lontana dalla variante Alfa, dominante con il 60% dei casi.

In Trentino Alto Adige sono 34 i casi registrati da inizio maggio, distribuiti sui quattro distretti. “Tutti tracciati e sotto controllo”, fa sapere l’Azienda sanitaria.

In Veneto la mutazione per ora “non preoccupa” ed è limitata ad alcuni focolai, ha spiegato Antonia Ricci, direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Ci sono dei focolai diffusi soprattutto nel Trevigiano, e riguardano alcuni nuclei familiari indiani, parte dei quali lavora in un’azienda della provincia.

Nel Friuli dall’ultimo sequenziamento la Delta risulta prevalente (12 casi su 17 campioni richiesti dall’Iss), ma il dato – si precisa – è condizionato dai pochi casi a disposizione. C’è tuttavia un’”evidenza” che la mutazione indiana diventerà dominante.

In Emilia Romagna è scoppiato un focolaio in un’azienda di logistica nel Piacentino, e ora la variante Delta è nel mirino dei tracciamento. La Regione sequenzierà tutti i casi di positività al virus, ma bisogna attendere qualche giorno per avere i dati.

Cinque i casi accertati nelle Marche, tutte persone non vaccinate.

In Umbria gli ultimi dati ufficiali risalgono al 16 giugno, quando su 53 tamponi sequenziati furono individuati sei casi di variante Delta.

Nel Lazio i casi accertati sono 17, tutti circoscritti all’area di Aprilia, in provincia di Latina. Si tratta di un “cluster chiuso”, viene precisato, da ieri in Regione è partito il sequenziamento del 100% dei tamponi positivi.

In Molise quattro casi, tutti a Campobasso.

In Abruzzo, secondo gli ultimi casi sono meno di dieci, che riguardano le province di Teramo e Chieti. Sono in corso ulteriori sequenziamenti.

In Campania sono stati individuati diversi piccoli cluster, in gran parte nelle zone di pertinenza delle Asl Napoli 1 e Napoli 3. Sono 83 i casi di Delta rilevati, il 25,7% dei 323 tamponi positivi sequenziati nel mese di giugno.

In Puglia i casi accertati sono 51, in gran parte riconducibili a tre focolai individuati nel Brindisino e già circoscritti.

In Calabria individuato un solo caso di variante Delta, nel Reggino, ma bisogna attendere il 30 giugno per i risultati dei nuovi sequenziamenti e per ottenere dati più certi.

Infine la Sicilia, con una trentina di casi di variante Delta: 14 sono sulla nave quarantena dei migranti ormeggiata a Lampedusa.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata