A due mesi dall'omicidio di Matteo Vinci, il 43enne ucciso lo scorso 9 aprile a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, con una bomba nascosta sotto la sua auto, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia e del Ros, hanno eseguito fermato sei persone, sospettate di far parte dei clan della 'ndrangheta Mancuso-Di Grillo.

A bordo dell'auto insieme alla vittima c'era anche il padre 72enne, Francesco, che rimase gravemente ferito.

L'anziano è tuttora ricoverato al Centro grandi ustionati di Palermo.

I sei fermati - tra cui i mandanti e gli esecutori materiali del delitto - sono Rosaria Mancuso di anni 63, il marito 71enne Domenico Di Grillo, la figlia 29enne Lucia Di Grillo e il marito di quest'ultima, Vito Barbara.

Coinvolti nei provvedimenti anche Rosina Grillo, sorella maggiore di Lucia e lo zio Salvatore Mancuso.

Sembra che Vinci abbia avuto contrasti con gli esponenti del clan per mancata vendita di un terreno.

L'uomo si sarebbe rifiutato per anni di cedere la terra e sarebbe stato oggetto di minacce e intimidazioni da parte della famiglia Mancuso.

Tutti i fermati sarebbero anche accusati anche del tentato omicidio di Francesco Vinci il 30 ottobre 2017 sempre a Limbadi: la vittima, sotto la minaccia di una pistola, è stata aggredita con un forcone e un'ascia.

(Unioneonline/F)

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