Una donna è stata arrestata per la morte di un 45enne, Cristian Favara, ucciso a coltellate la notte scorsa nel centro storico di Trapani, alle spalle della Cattedrale della città.

La fermata, Vanda Grignani, era la convivente dell’uomo e avrebbe confessato. Da una prima ricostruzione pare che ieri sera ci sia stata una violenta lite tra i due. Grignani, impugnando un coltello, avrebbe sferrato un fendente al petto uccidendo Favara sul colpo. La donna si trova adesso rinchiusa al "Pagliarelli" di Palermo. 

I POST SUI SOCIAL – Una situazione di disagio, quella della donna, che andava avanti da tempo. Dalle prime indagini è emerso che aveva “annunciato” quello che avrebbe fatto con due post su Facebook ieri, alle 23.36 e alle 23.38. Avrebbe fatto "qualcosa che non avrei mai pensato, vi amo. Perdonatemi". Ancora: "Scusate vi voglio bene a tutti mi manca la mia famiglia sono sola questo essere mi ha portato all'esasperazione. La polizia e i carabinieri di Trapani sembrano che vadano d'accordo con lui". Infine: "Ho chiesto aiuto questo mi ha distrutto. La polizia e carabinieri di Trapani difendono lui. Va bene sono stanca. Non ho più niente da perdere perdonatemi".

Non è chiaro a cosa si riferisca esattamente ma tra gli amici nessuno ha capito che sarebbe stata davvero capace di mettere in pratica i suoi intenti: qualcuno le consigliava di "stare tranquilla e che nella vita con rabbia e pensieri strani abbiamo solo da perdere". Altri di riflettere bene: "Non farti fregare dalla rabbia. Devi mantenere la calma e le situazioni si risolveranno". 

LA VITTIMA – Il 45enne, figlio di noti ristoratori trapanesi e anche lui per qualche tempo gestore di un ristorante, aveva precedenti penali per droga e omicidio colposo: era coinvolto nella morte per overdose di un tossicodipendente, cui aveva ceduto la sostanza stupefacente. Per questo era stato condannato in primo grado a 7 anni e sei mesi di reclusione. 

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata