Con un provvedimento firmato dal ministro dell'interno, Marco Minniti, è stata eseguita per motivi di sicurezza dello Stato l'espulsione dall'Italia di un 22enne di nazionalità albanese.

Si tratta del 77esimo rimpatrio relativo a soggetti vicini all'estremismo religioso dal gennaio di quest'anno e del 209esimo dal 2015.

Il giovane albanese, residente a Riccione (Rimini), aveva inneggiato all'Isis durante il suo primo arresto, avvenuto nel settembre 2016 per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Nel carcere della città romagnola, l'uomo aveva fin da subito manifestato disturbi della personalità caratterizzati da deliri religiosi.

Aveva poi rifiutato il fotosegnalamento perché "è vietato da Allah dare le proprie impronte agli infedeli".

Ai domiciliari dall'ottobre dello scorso anno, era stato fermato dai carabinieri a Deruta (in provincia di Perugia) vicino al santuario della Madonna dei Bagni, mentre invitava i passanti a non entrare in chiesa e a convertirsi all'Islam.

Affermava inoltre che aveva intenzione di recarsi a Roma per parlare con Papa Francesco.

Il 22enne è stato rimpatriato con un volo da Bologna a Tirana.

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