Non c'è ancora unità nella maggioranza sull'ipotesi di aprire agli spostamenti tra Comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno.

Le alternative in campo in questo momento sono due: intervenire in Parlamento con una modifica del decreto o "limare" le Faq, le domande frequenti per i cittadini sulle misure anti-Covid, con un'interpretazione estensiva delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento.

La partita si giocherà nel weekend con il premier Giuseppe Conte che potrebbe convocare i capidelegazione al ritorno da Bruxelles nelle prossime ore.

Tra gli "aperturisti" il ministro M5s Luigi Di Maio ("assurdo che tra piccoli Comuni non ci si possa spostare"), quello di Italia Viva Teresa Bellanova ("ora si cambi"), una piccola quota di componenti del Pd e il leader leghista Matteo Salvini. L'ipotesi non piace ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia e al leader dem Nicola Zingaretti a cui si aggiunge, in maniera più possibilista, anche Dario Franceschini.

"Sulla questione degli spostamenti si prenda le responsabilità il Parlamento, quindi le modifiche - se vanno fatte - si facciano tramite decreto", tuonano gli ambienti del fronte dei "prudenti" nel governo. "L'epidemia ha ancora numeri troppo alti per abbassare la guardia", sostiene il ministro della Salute Roberto Speranza. Per ora, a chiudere l'elenco delle Faq, c'è il secco "no" alla domanda sulla possibilità di andare a trovare un parente che, pur essendo autosufficiente, vive da solo. Perché, si legge, "non integra una situazione di necessità quella di alleviare la solitudine di persone sole, ma autosufficienti".

Nei territori, intanto, c'è chi annuncia nuove strette. Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha predisposto un'ordinanza "anti-aperitivo" per evitare assembramenti il 24 e il 31 dicembre che prevede la chiusura dei negozi alle 13, lo stop delle attività di ristorazione (anche per l'asporto) alle 11 con divieto di stazionamento in 29 strade e piazze della città, i tradizionali luoghi della movida e dello shopping, nelle vigilie di Natale e Capodanno.

Anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, annuncia una nuova ordinanza regionale, rivolta soprattutto al tema degli assembramenti, che entrerà in vigore da subito fino alla scadenza del dpcm del Governo. E in Abruzzo è attesa a breve per via telematica l'udienza del Tar de L'Aquila sul ricorso presentato dal Governo in merito all'ordinanza sulla zona arancione firmata con due giorni di anticipo domenica scorsa dal governatore Marco Marsilio.

(Unioneonline/D)
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