C’è anche il Green pass di Pippo Franco tra quelli finiti nel mirino dei carabinieri del Nas per un’inchiesta su certificati falsi. 

Il pass verde del comico, indagato per il reato di falso, è stato sequestrato su richiesta della Procura di Roma assieme ad altri otto, tra cui quelli nella disponibilità di alcuni familiari dello stesso cabarettista e di un ex magistrato.

Tutti i certificati, utilizzati anche per potere accedere a locali o in luoghi in cui è necessario esibirlo, sono stati disattivati dal database del ministero della Salute.

IL MEDICO DI BASE – Il procedimento è lo stesso che nelle scorse settimane ha portato alla perquisizione dello studio di un medico di base nella zona di Colli Albani. Il professionista, secondo quanto accertato dagli inquirenti, avrebbe rilasciato il documento falso ad almeno dieci persone. Ma potrebbero essere anche di più.

I pm capitolini hanno accertato che il medico avrebbe ricevuto 20 fiale di vaccino, da cui è possibile inoculare 120 dosi. Eppure, magicamente, ne risulterebbero somministrate 156, anche nei giorni in cui i vaccinandi si trovavano lontano da Roma. Una farsa, insomma, per permettere ai pazienti di ottenere il pass ma senza inoculazione.

Gli inquirenti, le cui ipotesi sono state corroborate da alcune intercettazioni, avevano proceduto all'acquisizione di ricette mediche, elenchi di pazienti e documentazione sanitaria.

IL CASO PIPPO FRANCO – Pippo Franco era stato coinvolto nella vicenda proprio nel bel mezzo della campagna elettorale per le amministrative di Roma, in cui il cabarettista si era candidato nelle fila del centrodestra raccogliendo però pochissimi voti.

“Preferisco non rispondere, vi basti sapere che ho il Green pass", era stata la sua linea quando gli veniva chiesto un parere sui vaccini. Poi, dopo alcuni giorni, aveva pubblicato su Instagram una foto che lo ritraeva nello studio del medico finito nel registro degli indagati: "Scettico ma vaccinato", era la didascalia.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata