Sanremo, reintegrato un "furbetto" del cartellino: "La lettera di licenziamento non era firmata"
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L'inchiesta "Stachanov", quella avviata nel 2015 nei confronti di circa 200 furbetti del cartellino al comune di Sanremo (Imperia), aveva indignato l'Italia intera: persone che timbravano in mutande e tornavano a casa, o altri dipendenti che timbravano il badge per altri 15 o 20 colleghi.
Il 70% dei dipendenti comunali era finito sotto indagine, e il comune stesso ha usato il pugno di ferro: 32 licenziamenti, 98 sospensioni e 21 sanzioni.
Per quella vicenda è arrivato il primo reintegro sul posto di lavoro.
Lo ha deciso il tribunale di Imperia: riguarda Mirko Norberti, all'epoca coordinatore dei messi notificatori, a cui erano state contestate alcune omesse timbrature e alcune timbrature effettuate da altri.
Il reintegro è arrivato a causa di un vizio di forma, il più banale: la lettera di licenziamento non era stata firmata, quindi è nulla.
L'OPERAZIONE STACHANOV - VIDEO: