Altre persone potrebbero essere coinvolte nella morte di Saman Abbas, la 18enne presumibilmente uccisa dopo aver rifiutato un matrimonio combinato dalla sua famiglia in Pakistan. 

A quanto si apprende, oltre ai cinque indagati per omicidio premeditato – i genitori della ragazza, lo zio (qui l’intervista al suo avvocato) e due cugini – sulla scorta degli elementi finora raccolti gli investigatori starebbero valutando la sussistenza di profili di responsabilità nei confronti di altri soggetti. In particolare si cerca di capire se qualcuno - ed eventualmente chi - possa avere aiutato i protagonisti a fuggire, oppure sapeva cosa sarebbe successo e ha taciuto.

Lo zio Danish Hasnain, accusato direttamente dal fratello 16enne di Saman di essere l’esecutore materiale dell’omicidio, è ricercato, fuggito in Europa. Con lui forse anche uno dei due cugini indagati, mentre l'altro - Ikram Ijaz - è l'unico arrestato e si trova in carcere a Reggio Emilia dopo essere stato fermato in Francia nel tentativo di scappare in Spagna. Gli altri due indagati, i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, sono irreperibili in Pakistan. 

PRIMA DELLA SCOMPARSA – Bisogna chiarire dunque cosa sia accaduto negli ultimi giorni di vita di Saman, ossia da quando a metà aprile la ragazza ha abbandonato la comunità protetta in cui si trovava dopo la denuncia dei genitori che volevano costringerla a un matrimonio combinato in Pakistan, per poi tornare a casa. Tra l'11 e il 20 aprile Saman e il suo fidanzato avrebbero trascorso qualche giorno a Roma, come riportato dalla trasmissione tv Quarto Grado. Poi lei sarebbe tornata a Novellara per prendere i propri documenti e fuggire col suo ragazzo. 

Da quel 20 aprile Saman ha invece vissuto segregata e avrebbe sentito la madre parlare di omicidio come "soluzione". Voleva andar via ma con un ennesimo tranello sarebbe stata consegnata allo zio. Il delitto sarebbe avvenuto nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio.

LE RICERCHE – Intanto si intensificano le ricerche del corpo della ragazza, che si ipotizza essere stato occultato nella campagna della Bassa Reggiana per mano dei familiari che l'avrebbero uccisa. La prossima sarà ancora una settimana chiave per le ricerche del corpo di Saman.

L'ipotesi, anche in base ai filmati della videocamera di sorveglianza che inquadravano il 29 aprile zio e cugini armati di pale e arnesi utili a scavare una fossa, è che il cadavere sia stato nascosto nei terreni dell'azienda agricola dove la famiglia Abbas viveva e lavorava. Un'area vastissima dove si coltivano meloni e angurie, piena di canali, serre e pozzi. Nei prossimi giorni proprio le serre ancora inesplorate saranno passate al setaccio anche con cani e strumenti.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata