Matteo Salvini l'ha invitata al convegno leghista "Le nuove forme dell'antisemitismo" che si svolgerà il 16 gennaio a Palazzo Giustiniani, a Roma.

Ma Liliana Segre lo ha ringraziato e snobbato: "Non potrò essere presente, sarò impegnatissima tutto il mese a Milano con le iniziative per il Giorno della Memoria", ha fatto sapere la senatrice a vita.

E lo ha ammonito con garbo: "Apprezzo l'iniziativa sull'antisemitismo, un problema che si riaffaccia virulento nelle cronache del nostro tempo in tanti Paesi del mondo intero. Ma è un tema che non va separato da quello del razzismo".

L'evento leghista, infatti, sarà soprattutto incentrato sul presunto antisemitismo della sinistra che critica le politiche di Israele e appoggia le rivendicazioni palestinesi: "Ritengo - afferma la Segre - che non si debba mai disgiungere la lotta all'antisemitismo dalla più generale ripulsa del razzismo e del pregiudizio che cataloga le persone in base a origini, caratteristiche fisiche, sessuali, culturali o religiose".

"Questa visione - aggiunge - mi pare tanto più necessaria in questa fase storica, in cui le condizioni di disagio sociale spingono tanti ad indirizzare la propria rabbia verso un capro espiatorio, scambiando la diversità per minaccia".

"Confido - è la conclusione - che il vostro convegno potrà dare un contributo in questo senso".

Salvini prende atto e risponde in maniera lapidaria: "La capisco, ringrazio per la risposta. Sarà una bellissima giornata in cui lanceremo una grande campagna in difesa di Israele, perché nel 2020 gli antisemiti, quelli che odiano Israele, sono miei nemici".

Segre e Salvini si sono incontrati privatamente lo scorso novembre, dopo le polemiche successive all'assegnazione della scorta per la senatrice a vita.

(Unioneonline/L)
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