È destinata a fare storia sul tema dei rider la sentenza emessa da un giudice del lavoro di Milano, che ha deciso di respingere il ricorso di un corriere che chiedeva di essere assunto a tempo indeterminato.

Il rider, Mohamed Elazab, ha lavorato tra settembre 2016 e marzo 2017 per Foodhinho, società di consegne a domicilio di proprietà della spagnola Glovo.

Dopo sei mesi di lavoro come rider, ha richiesto l'assunzione. Ma per il giudice l'azienda non è obbligata a riconoscere il rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

"Il Tribunale non ha ritenuto che il suo rapporto di lavoro fosse di tipo subordinato e fosse a tempo indeterminato, inquadrandolo invece come un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa", ha spiegato l'avvocato Tommaso Dilonardo che assiste il rider 23enne con la collega Michela Mantarro.

"Il giudice, però, non ha chiesto al nostro assistito di pagare le spese, riconoscendo quindi che c'era materia per un giudizio, è questo è molto importante", ha aggiunto il legale.

Elazab chiedeva di essere considerato un dipendente del gruppo spagnolo per il periodo tra il 23 settembre 2016 e il 28 marzo 2017, durante il quale aveva lavorato come co.co.co. Dopo che il suo contratto era terminato, aveva lavorato per altri 12 giorni, utilizzando la sua auto per le consegne.

Le motivazioni della decisione, la prima a Milano in questo campo, saranno depositate entro 60 giorni.

(Unioneonline/D)

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