Riciclaggio e corruzione tra Italia e Francia, 2 arresti
Coinvolta una multinazionale milanese del settore manifatturiero
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Due arresti e circa 15 milioni di euro sotto sequestro: sono le misure eseguite questa mattina dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano in un'inchiesta del pm Paolo Storari con, al centro, le accuse di corruzione tra privati, riciclaggio e frode fiscale.
Stando alle indagini, una società italiana del settore manifatturiero, indagata, avrebbe corrotto un'azienda francese in relazione ad un subappalto nel campo dell'estrazione petrolio, usando fondi creati da una presunto riciclatore, un fiduciario svizzero, arrestato assieme al fratello, consulente legale. Perquisizioni in corso anche in Francia e in Svizzera.
I due professionisti destinatari delle ordinanze di custodia in carcere sono accusati di riciclaggio di "oltre 21 milioni di euro" provenienti da frode fiscale, gestiti "in paradisi fiscali su fondi cifrati off-shore, trasferiti attraverso una pluralità di operazioni simulate tra società veicolo statunitensi ed europee con conti correnti radicati tra Austria, Cipro, Inghilterra, Canada, Ungheria, Germania, Slovacchia, Bahamas e Isole Mauritius".
Le presunte tangenti pagate, attraverso la creazione di quei fondi, avrebbero consentito, spiegano gli investigatori, "alla multinazionale milanese di aggiudicarsi una importante commessa da oltre 20 milioni di euro con un vantaggio di oltre 11,5 milioni di euro, interamente sequestrati dai finanzieri sui conti correnti della multinazionale".
In totale sono 9 le persone indagate (tra cui anche ex dirigenti dell'azienda), a vario titolo, per riciclaggio
internazionale "aggravato dalla finalità di consentire a terzi di commettere condotte di corruzione fra privati, frode fiscale mediante uso di fatture per operazioni inesistenti o più articolate operazioni di interposizione fittizia di veicoli societari creati ad hoc per dirottare in paradisi fiscali redditi altrimenti imponibili in Italia e, infine, corruzione fra privati".
(Unioneonline/v.l.)