La chiesa della Santissima Trinità a Potenza riaprirà al culto.

Si tratta dell'edificio nel cui sottotetto è stato ritrovato, il 17 marzo del 2010, il cadavere di Elisa Claps. La 16enne era scomparsa il 12 settembre 1993 e di lei non si era saputo più nulla.

I suoi resti erano stati poi rinvenuti, sembra per caso, da alcuni operai.

Per la vicenda, la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva a 30 anni di Carcere Danilo Restivo, amico di Elisa.

Ora la chiesa è sottoposta a lavori di restauro e consolidamento strutturale che dureranno fino alla primavera dell'anno prossimo, così come annunciato da monsignor Salvatore Ligorio, arcivescovo di Potenza.

"Ho avuto contatti con la mamma della cara Elisa Claps (Filomena Iemma, ndr) - ha detto Ligorio -, assicurandole la mia vicinanza nella preghiera". Ma le parole del fratello della ragazza, Gildo, sembrano andare in senso opposto: "La posizione della famiglia Claps - ha sottolineato - rimane la stessa di sempre; non è ammissibile, con un colpo di spugna, cancellare 17 anni di omissioni e di menzogne offendendo la memoria di Elisa e la sensibilità di quanti non vorrebbero mai che in quella Chiesa si tornassero a celebrare funzioni religiose". "Su quanto accaduto dopo il 12 settembre del 1993 – ha concluso Gildo - e all'alba del ritrovamento il 17 marzo 2010 non si è mai raggiunta una verità giudiziaria né tantomeno una verità storica e su questo punto la Curia potentina, prima di parlare di riapertura al culto, ha l'obbligo morale di fare chiarezza".

(Unioneonline/s.s.)
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