Arrestato per tentato omicidio il 16enne che ieri mattina ha accoltellato la professoressa di Storia, Elisabetta Condò, in classe all'istituto Alessandrini di Abbiategrasso, in provincia di Milano.

Il ragazzino, dopo essere stato medicato al San Carlo per la ferita alla testa che si è provocato da solo col coltello da caccia modello Bowie preso al padre, è stato trasferito in neuropsichiatria all'ospedale San Paolo: a quanto si apprende è affetto da un disturbo paranoide.
Secondo gli investigatori il movente dell'aggressione, avvenuta ieri alla prima ora, è legato alla rabbia che lo studente provava per la docente di italiano e storia, che di recente gli aveva segnato 4 note sul registro. In totale ne aveva ricevute 6, tutte di rendimento e disciplinari. 

La donna, 51 anni, è stata ferita a un braccio e alla testa. Trasportata dal 118 all'ospedale di Legnano, è stata suturata e sottoposta a un intervento di chirurgia plastica. 

L’AGGRESSIONE – L'insegnante sarebbe stata accoltellata di sorpresa, mentre passava tra i banchi, all'inizio della lezione, con il pugnale da caccia. Poi il ragazzo ha estratto una pistola (risultata a pallini), che aveva comprato regolarmente in un negozio togliendo poi il tappo rosso.
La professoressa è riuscita a divincolarsi ed è scappata con l'aiuto di alcuni alunni, mentre in aula si scatenava un fuggi-fuggi. A quel punto il ragazzo, minacciando i compagni con la finta arma, li ha fatti uscire tutti e si è seduto in fondo alla stanza appoggiando su un banco coltello e pistola, che sono stati poi sequestrati.

Una violenza che a scuola «nessuno si aspettava» e che sarebbe stata perpetrata, secondo i testimoni «senza apparenti emozioni, nemmeno una parola». «Quando siamo arrivati nella scuola siamo entrati nell'aula con molta prudenza, e indossando i giubbotti antiproiettile perché la segnalazione era per un ragazzo armato di pistola, ma una volta messo piede nella stanza lo abbiamo visto in fondo, seduto, solo, con la testa fra le mani e le armi appoggiate sul banco» hanno raccontano i due militari intervenuti, un vice brigadiere e un carabiniere scelto.

«Non abbiamo mai avuto avvisaglie della possibilità di un comportamento simile, non potevamo certo immaginare questo - ha detto Michele Raffaeli, dirigente scolastico del plesso - però era previsto un colloquio con lo studente e con i genitori per dei problemi didattici». 

(Unioneonline/D)

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