"La Sardegna ha sempre affermato con forza e chiarezza la totale contrarietà alla realizzazione di un sito di raccolta per le scorie nucleari nel suo territorio".

L'assessore per la Difesa dell'ambiente della Regione Sardegna, Donatella Spano, ribadisce con forza un no che i sardi non intendono mettere in discussione: quello all'installazione nell'Isola di centrali nucleari e dei relativi siti per lo stoccaggio di scorie radioattive.

Lo ha fatto in occasione dell'audizione in Senato dei rappresentanti delle Regioni, sulla gestione e messa in sicurezza dei rifiuti nucleari sul territorio nazionale.

Spano ha depositato una memoria in Commissione Industria, commercio e turismo, ripercorrendo le tappe a partire dalla consultazione popolare sulle scorie del 2011: "Il risultato di quel referendum ha visto il 95 per cento dei votanti esprimersi contro: questo ha rappresentato per noi un impegno assoluto da rispettare e da ribadire in tutte le sedi opportune".

Donatella Spano (Archivio Unione Sarda)
Donatella Spano (Archivio Unione Sarda)
Donatella Spano (Archivio Unione Sarda)

L'Isola, ha detto Spano, è già ampiamente penalizzata: da un lato gli oneri delle servitù militari, che occupano oltre 35mila ettari di terreno, con conseguenti "compromissioni di tipo ambientale".

Dall'altro la condizione di insularità, che se già crea i ben noti disagi per i trasporti di persone, potrebbe rendere veramente pericoloso il trasferimento dei materiali radioattivi via mare: in caso di incidente le implicazioni potrebbero essere catastrofiche.

"Gli effetti negativi - ha aggiunto - si ripercuoterebbero sulla già grave situazione di crisi industriale in atto in Sardegna e di gap economico in cui versa l'Isola e la sua popolazione rispetto ad altre regioni, senza contare i potenziali effetti negativi sulle persone a livello sanitario".

"Il Programma di governo dell'attuale Giunta regionale - ha concluso Donatella Spano - ha tra i suoi principi basilari la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale e naturalistico della Sardegna nella sua unicità e specificità, come strumento di crescita e sviluppo dell'economia, di allentamento delle tensioni sociali e di valorizzazione turistica del nostro territorio".

(Unioneonline/D)

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