Niente incidenti ma l’assicurazione auto aumenta lo stesso: «Dato pessimo»
La denuncia dell’Unc: «Rincari del 4,1% rispetto al primo trimestre del 2024»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nessun incidente, l’assicurazione scade, c’è da rinnovarla ed ecco la sorpresa: il premio per la Rc auto sale.
«Dato pessimo», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando il dato Ivass secondo il quale il prezzo per i contratti stipulati nel primo trimestre del 2025 è in media pari a 410 euro, in calo rispetto a dicembre 2024 (419 euro), stabile rispetto a gennaio 2025 (408 euro) e febbraio (411 euro), mentre è salito del 4,1% su base annua.
«Quello che conta, infatti, non è il confronto con dicembre 2024, non omogeneo, ma quello con i primi trimestri degli anni passati. E in questo caso, purtroppo, non solo il premio rc auto è rincarato del 4,1% rispetto al 1° trimestre del 2024, quando era fermo a 394,3 euro, ma il livello raggiunto è un record che non si registrava dal 1° trimestre del 2017, quando era 411,8 euro, ben 8 anni fa. Inoltre preoccupa l’impennata che si è registrata dal 2023, quando non solo si è avuta un’inversione rispetto ad una rotta virtuosa, ma i premi sono decollati con una rapidità grave e allarmante, per il solo motivo di mantenere inalterati i profitti rispetto all’inflazione, non certo per colpa del costo dei sinistri o dell’incidentalità» prosegue Dona.
L’associazione chiede «un intervento del ministro Urso. Da anni, ad esempio, stiamo chiedendo di porre rimedio al peggioramento del Preventivass, il comparatore pubblico che, a differenza del precedente, si limita a confrontare solo i preventivi riferiti alla copertura base obbligatoria, senza possibilità di aggiungere le garanzie accessorie più utilizzate, dall’incendio al furto, dall’assistenza stradale agli eventi atmosferici, ossia quelle che interessano gran parte della clientela. Senza una vera possibilità di confrontare i prezzi delle polizze in modo completo e serio, non vi può essere vera concorrenza», conclude Dona.