In queste ore i tutor della velocità verranno spenti in tutta Italia.

È diventata effettiva la sentenza dello scorso 10 aprile con cui la Corte d'appello di Roma ha disposto che Autostrade per l'Italia (Aspi) rimuova e distrugga tutti i tutor esistenti sulla rete autostradale perché costituiscono violazione di brevetto.

Il tribunale aveva dato ragione alla Craft, piccola società toscana che detiene la paternità di questi dispositivi.

Ieri la stessa corte ha respinto l'istanza di Aspi, che chiedeva la sospensione dell’esecutività della sentenza di condanna in attesa di un ricorso della società in Cassazione.

Quasi tutti i rilevatori della velocità non sono più operativi, tranne alcuni ancora in fase di spegnimento, in attesa della fine del contenzioso.

Polizia Stradale e Autostrade per l'Italia hanno fatto sapere che "continueranno, ciascuna per gli obblighi specificamente loro imposti dalla legge, ad avere cura della sicurezza e della incolumità dei cittadini che viaggiano in autostrada".

La battaglia legale tra la società Autostrade e Craft è iniziata nel 2006.

Nella sentenza, la corte romana ha ordinato alla prima ad astenersi in futuro dalla fabbricazione e dall'utilizzo di tutor, imponendole una sanzione di 500 euro per ogni giorno di ritardo nella rimozione dei dispositivi.

(Unioneonline/F)

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