Matteo Messina Denaro è stato sottoposto a un intervento chirurgico nel pomeriggio di ieri e ora si prospetta una degenza non breve nell'ospedale de L'Aquila.

L’ex latitante è stato trasferito nella struttura sanitaria dal supercarcere dove era detenuto in regime di 41 bis in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute ritenute «non compatibili con il carcere duro in quanto deve essere assistito 24 ore al giorno», aveva spiegato il suo avvocato.

Nelle scorse ore, inoltre, sono state depositate le 70 pagine del verbale dell'interrogatorio fatto dopo l'arresto: «Io non mi farò mai pentito – aveva dichiarato il boss – Non ho ucciso il figlio di Di Matteo. Mi avete preso solo per la malattia. La mafia? L'ho conosciuta solo dai giornali», erano state le parole dette ai pm di Palermo.

«Matteo Messina Denaro si è risvegliato dall'operazione che è andata molto bene, è vigile e attivo. È in terapia intensiva solo per prassi dopo interventi del genere». Così il garante dei detenuti in Abruzzo, Gianmarco Cifaldi, dopo l'intervento a cui è stato sottoposto all'ospedale dell'Aquila il boss mafioso.

«La degenza in ospedale dipende dalla combinazione tra il consulto sanitario e gli approfondimenti del Dap che deve valutare le azioni per garantire la sicurezza interna ed esterna - afferma ancora Cifaldi - Tutte le azioni vanno a garantire i diritti costituzionali sia per il boss sia per tutte le persone libere». Quanto alla richiesta di scarcerazione annunciata dai difensori di Messina Denaro in quanto il regime del 41 bis sarebbe incompatibile con le condizioni di salute di Messina Denaro, Cifaldi sottolinea: «Garantiamo il diritto alla salute con personale medico qualificato e tutte le Agenzie dello Stato stanno operando nel rispetto del dettato costituzionale, me compreso».

(Unioneonline/s.s.)

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