«La situazione in Veneto è complicata. È un Veneto martoriato da queste precipitazioni che sono state importanti e hanno raggiunto i 160 millimetri d'acqua nelle 24 ore, e abbiamo delle località che stanno scontando le conseguenze di queste precipitazioni».

Lo riferisce stamani il presidente del Veneto, Luca Zaia, facendo il punto sull'ondata di maltempo che si è abbattuta sulla regione.

La preoccupazione è anzitutto per la Pedemontana, con «frane e smottamenti su alcune strade», e per i grandi fiumi, «a iniziare dall'Adige a Verona, che è stato messo in sicurezza con l'apertura del collettore che sostanzialmente lo sgrava delle sue acque e le fa defluire nel lago di Garda».

«Anche fiumi come il Bacchiglione, il Brenta, il Tagliamento, il Meduna e il Livenza son tutti attenzionati – prosegue Zaia – . Nonostante le previsioni siano di schiarite e cessazioni delle precipitazioni nella giornata, abbiamo la grande preoccupazione dei punti di massima piena del transito, della mole importante su questi fiumi, quindi stiamo monitorando».

Zaia ribadisce l'invito ai cittadini «di non avvicinarsi ai fiumi e di non camminare sugli argini per guardare la mole d'acqua che transita, perché il vero pericolo sono gli sfondamenti arginali, evitare scantinati, evitare di trovarsi in zone troppo vicino ai corsi d'acqua». Infine, il presidente sottolinea la particolare attenzione alle «raffiche di vento a oltre 130 chilometri orari che ovviamente hanno creato non pochi problemi ad alcune abitazioni, alberi abbattuti e grande erosione della costa veneta. Resta purtroppo il grande pensiero per un vigile del fuoco non in servizio che si prestava a fare volontario e che al momento è ancora disperso».

Oggi in Veneto le scuole sono rimaste chiuse in quattro province su sette (Belluno, Treviso, Vicenza e Verona), con l’Arpav che prevede fenomeni in attenuazione, ma anche l’arrivo della neve.

(Unioneonline/v.l.)

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