Quasi 25mila articoli con falsa indicazione "made in Italy" sequestrati al porto di Livorno dai funzionari dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli in tandem con la Guardia di Finanza.

Erano stivati a bordo di tre tir e avrebbero potuto far fruttare fino a 1,2 milioni di euro.

Si tratta di capi d'abbigliamento, in maggioranza abiti destinati alla prima infanzia, prodotti in Tunisia, ma a cui erano state apposte etichette "taroccate".

18mila capi erano stati addirittura introdotti nel nostro Paese di contrabbando, senza alcun tipo di documento ed evadendo l'Iva sull'importazione.

Per i rappresentanti legali delle società importatrici, un lucchese e un fiorentino di 42 e 54 anni, sono scattate sanzioni amministrative per 20mila euro e la denuncia per contraffazione e violazione delle norme che tutelano il Made in Italy.

Requisiti anche altri due carichi (cardigan, maglioni e caschi da moto) portati in Italia anch'essi in barba alle regole.

(Unioneonline/l.f.)
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