Almeno due coltellate alla pancia, una letale: è stato ucciso così, al culmine di una lite fuori da un bar a Castelleone, in provincia di Cremona, il 40enne Giovanni Senatore, morto poi in ospedale.

L'aggressore, il 38enne Mauro Mutigli, come la vittima residente in paese, è stato arrestato dai carabinieri sulla porta di casa, dopo un inseguimento di una manciata di metri, con i militari che lo hanno bloccato mentre ancora palesemente alterato urlava "vi ammazzo tutti, vi ammazzo tutti".

Tutto è accaduto alle 21:30 di mercoledì, il giorno di San Lorenzo, quando nel paese era stata organizzata una festa con artisti di strada: i due erano seduti ai tavolini di un locale vicino a piazza del Comune quando è scoppiato un diverbio, per motivi ancora da chiarire. Una lite verbale che è rapidamente degenerata: pugni, calci e sediate.

Sono intervenuti altri avventori e sembrava che tutto fosse finito. Invece Mutigli ha raggiunto il monopattino con cui era arrivato al bar e da sotto il sellino ha recuperato il coltello. È tornato di corsa, ha affrontato Senatore e ha affondato la lama. Almeno due volte. Forse di più. A difendere Senatore, ormai a terra in un lago di sangue, è intervenuto un amico, il 33enne Alessandro Ferrari, ferito di striscio.

Poi Mutigli se n'è andato, tra le urla dei presenti, che hanno allertato Carabinieri e 118. Senatore è stato trasportato in ospedale in condizioni già disperate, mentre gli inquirenti iniziavano la caccia a Mutigli. Questione di pochi minuti e lo hanno fermato davanti a casa: ora, portato nel carcere di Cremona, è a disposizione dell'autorità giudiziaria e deve rispondere di omicidio.

Sequestrato il coltello, in attesa dell'interrogatorio di garanzia e dell'autopsia che dovrà chiarire quante volte è stato colpito il 40enne e qual è stato il fendente letale, i carabinieri stanno ancora raccogliendo testimonianze. In particolare per capire quale sia stato la ragione che ha scatenato la resa dei conti finita nel sangue.

Intanto il sindaco di Castelleone, Pietro Fiori, ha manifestato cordoglio per la famiglia di Giovanni, spiegando che è difficile commentare un "fatto gravissimo, che sconvolge tutta la nostra comunità". Lo stesso primo cittadino, tra i primi a raggiungere il bar teatro dell'accoltellamento, si è dispiaciuto anche "perché non ho ancora visto nemmeno un fiore a terra, lì dove è morto un ragazzo...". 

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata