Emorragia cerebrale. Questo il motivo del decesso di Laura Porta, l’infermiera di 37 anni di Bolotana morta improvvisamente domenica scorsa a Pistoia. Era incinta all’ottavo mese.

Una tragedia dovuta probabilmente a un aneurisma, ad accertare le cause ci penserà il riscontro diagnostico disposto ieri dall’Azienda Sanitaria.

Laura sognava di lavorare al 118, anche come soccorritrice sugli elicotteri. Ma prima di ogni aspirazione per lei c’era Andrea, il bambino che lei e il compagno Antonio attendevano con amore e che ora lotta tra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva del Meyer di Firenze.

Nata a Nuoro il 14 settembre 1987, si era trasferita in Toscana per studiare scienze infermieristiche. Si era laureata con il vicepresidente dell’Ordine degli infermieri di Firenze, David Nucci, che la ricorda così sulle colonne de Il Tirreno: «Gentile, sorridente, portata ad aiutare gli altri. Ci eravamo sentiti un mese e mezzo fa, mi aveva detto di aver vinto il concorso e di essere in graduatoria. Sognava di lavorare al 118».

Antonio Fasano, il compagno, ha chiamato il 118 quando erano passate da poco le 13.30. Laura era andata in bagno, aveva vomitato, poi lui ha sentito un tonfo. Era caduta a terra priva di sensi, proprio lui ha provato immediatamente a rianimarla. Poi l’arrivo dell’ambulanza, il trasferimento in sala operatoria per praticare un cesareo e far nascere il bimbo. Quindi i tentativi disperati, purtroppo inutili, per salvare la donna, che si è spenta in serata, verso le 22.30.

I familiari sono arrivati ieri a Pistoia. La madre, Luisella Are di 63 anni, gestisce un negozio d’abbigliamento a Bolotana. Il padre, Mariano di 71 anni, è ex capo reparto dell’Enichem Ottana. Laura aveva anche un fratello, Claudio, che lavora a Pisa.

Grande il cordoglio a Bolotana, tanta ancora l’apprensione per le sorti del bambino.

(Unioneonline/L)

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