Un medico e una suora, fratello e sorella: lui fa il vaccinatore volontario per la campagna contro il coronavirus, lei invece è una convinta no-vax. Rapporti sempre ottimi tra i due, fino al recente epilogo quando il medico – dopo aver saputo che anche le altre cinque monache di Montegalda, nel Vicentino, sono contrarie all’iniezione – ha denunciato tutto al vescovo competente per territorio e inviato una mail alla diocesi in cui fa riferimento alla “madre superiora che vive di cellulare e di quotidiana e sciocca propaganda No Vax. Il colmo è che è mia sorella”, riporta la stampa locale.

La diocesi però ha chiarito che, oltre a richiamare le indicazioni del governo su norme e comportamenti da assumere, come l’utilizzo delle mascherine e il rispetto del distanziamento, non può fare molto altro poiché per il vaccino si tratta di una “responsabilità personale” di ciascuno.

La suora, intanto, sembra sulla strada del ravvedimento e ha infatti precisato che finora, è vero, il vaccino non lo ha fatto, ma potrebbe cambiare idea. “Ho voluto aspettare perché in estate non c'è grande pericolo – ha spiegato -. Ma se questo morbo ricomincia e fa tante vittime… allora vado”.

(Unioneonline/s.s.)

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