È stata la tragedia di Genova del ponte Morandi a far scattare un'indagine a tappeto sullo stato di salute delle infrastrutture nazionali, e tra le prime istituzioni a rispondere alla richiesta del Ministero per le Infrastrutture figura l'Unione delle Province, che controlla circa 100mila km di strade, oltre a 30mila opere, tra viadotti, ponti e gallerie.

La fotografia del Paese che ne risulta ci dice che il 65% delle opere gestite dalle Province sono in stato di emergenza e per la loro messa in sicurezza è necessario un investimento pari a 3 miliardi e 20 milioni di euro. Nella presentazione alla stampa l'Upi fa presente che 5.931 opere sono già sotto l'attenzione delle Province, di cui 1918 classificate tecnicamente come in priorità 1 per l'urgenza degli interventi necessari, anche se alcune sono già state chiuse o rese a traffico limitato, mentre per altri 14089 si segnala la necessità di indagini tecnico diagnostiche, per un investimento di 566 milioni di euro.

I TAGLI SULLA PELLE DEI CITTADINI - "Il nostro è un Paese fragile – commentano il Presidente dell'Upi Achille Variati e il vice Carlo Riva Vercellotti – non si può trascurare la manutenzione continua. Invece inseguendo l'assurda campagna contro le Province sono state cancellate tutte le risorse destinate proprio a questa funzione. Si è sospesa la cura di 100mila chilometri di strade, di oltre 30mila tra ponti e gallerie: si è risparmiato non investendo nella sicurezza dei cittadini. Non ce lo possiamo permettere".

Un grido d'allarme ma anche un monito al Governo a ridosso della nuova Manovra Economica e Finanziaria, perché, fanno notare ancora Variati e Riva Vercellotti, i fondi finanziari a disposizione delle Province sono passati dal miliardo e 947milioni del 2009 al miliardo e 328 milioni del 2013, fino ai 712 milioni dello scorso anno. Un crollo del 51%, per gestire strade, ponti, viadotti e istituti scolastici.

La tabella stilata dall'Unione delle Province italiane
La tabella stilata dall'Unione delle Province italiane
La tabella stilata dall'Unione delle Province italiane

LE RICHIESTE AL GOVERNO - L'Upi sottolinea di aver riposto all'appello del Governo in tempi record - dalla richiesta del 27 agosto i dati delle 76 Province sono arrivati entro la prima settimana di settembre - e incalza l'Esecutivo sulla necessità di rivedere lo stanziamento dei fondi necessari alla sicurezza della rete viaria nazionale, considerando anche che dagli anni '80 a oggi la circolazione automobilistica è più che raddoppiata.

Inoltre, nel report si fa presente che gli investimenti per la manutenzione straordinaria viaria ammonta oggi a 1 miliardo 620 milioni per 6 anni: considerato il patrimonio viario di 130mila km cui si riferisce, si tratta di appena 2 mila euro a km all'anno. Una cifra irrisoria se si pensa agli oltre 22mila euro a km di cui dispone Anas o ai 120mila euro a km per le autostradale.

Da qui la richiesta di creazione di un fondo pluriennale straordinario di 3 miliardi per ponti, viadotti e gallerie di pertinenza delle Province, e l'input a stanziare nella prossima Legge di bilancio 280 milioni di euro che consentano di ripristinare l'erogazione dei servizi essenziali e l'ordinaria programmazione "annullata dalle manovre finanziarie degli ultimi anni".

(Unioneonline/b.m.)
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