Sala, il primo post: «Il cuore pieno di gratitudine, penso a chi non può ancora vedere il cielo»
La giornalista rilasciata dopo tre settimane di detenzione in Iran: «Non ho mai pensato, in questi 21 giorni, che sarei stata a casa oggi»«Ho la fotografia più bella della mia vita, il cuore pieno di gratitudine, in testa quelli che alzando lo sguardo non possono ancora vedere il cielo. Non ho mai pensato, in questi 21 giorni, che sarei stata a casa oggi. Grazie».
Così Cecilia Sala nel suo primo post su X dopo il rilascio dalla prigione di Evin a Teheran. La foto la immortala quando, scesa correndo dalla scaletta dell'aereo a Ciampino, abbraccia il compagno e giornalista Daniele Raineri.
L'annuncio più atteso, soprattutto dai genitori, è arrivato a sorpresa ieri nella tarda mattinata da Palazzo Chigi: la reporter del Foglio e di Chora Media era libera e già in volo da Teheran verso Roma, insieme al capo dell'Aise Giovanni Caravelli, che era andato a prenderla personalmente in Iran.
La fine di un incubo, 21 giorni in detenzione nel famigerato carcere dei prigionieri politici di Evin, senza neanche un letto su cui dormire, dopo un fermo scattato per una generica accusa di violazione delle leggi della Repubblica islamica. La tensione di queste drammatiche tre settimane si è sciolta nel sorriso della 29enne accolta da Giorgia Meloni e Antonio Tajani, in rappresentanza di un governo che ha ottenuto questo successo dopo una delicata trattativa a livello diplomatico e di intelligence.
Un negoziato con Teheran, e sulla linea Roma-Washington, fin dall'inizio complicato da una pedina ingombrante: l'uomo dei droni iraniano arrestato a Malpensa, l'ingegnere iraniano Mohammed Abedini Najafabadi, su cui pende una richiesta di estradizione degli Stati Uniti, e che invece Teheran vuole sia rilasciato.
(Unioneonline)