Si apre oggi a Borgo Egnazia, in Puglia, la seconda giornata di lavori del G7 a guida Italia. Grande protagonista è Papa Francesco, è la prima volta che un pontefice partecipa a questo vertice.

Ieri, rispettando le previsioni, Volodymyr Zelensky ha ottenuto "decisioni importanti": il summit ha rinnovato il patto per il sostegno politico, militare ed economico all'Ucraina senza incertezze, nonostante i quasi due anni e mezzo di guerra. Gli Usa, sponsor principale di Kiev, questo sostegno lo hanno blindato, con un ambizioso accordo di sicurezza decennale, firmato da Joe Biden e Zelensky. E gli europei hanno detto sì ad un prestito da 50 miliardi per finanziare la resistenza del Paese invaso, utilizzando come garanzia i profitti degli asset russi congelati nei loro istituti.

A Borgo Egnazia ampio spazio anche per l'altro fronte di guerra. I sette grandi hanno ribadito il sostegno al piano Biden in tre fasi che prevede innanzitutto un cessate il fuoco di sei settimane a Gaza per favorire il rilascio degli ostaggi. Ma in prospettiva, ha sottolineato Giorgia Meloni, bisogna restare ancorati all'obiettivo dei "due popoli e due Stati". Tutti d'accordo, infine, sulla necessità che Israele si fermi a Rafah.

(Unioneonline/s.s.)

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