Il maltempo continua a flagellare l'Italia, con la perturbazione che ha investito nelle ultime ore l’Italia nord occidentale pronta a muoversi verso est e verso sud.

E mentre Valle d'Aosta e Piemonte cominciano a fare la conta dei danni dopo il terribile weekend appena passato e sono pronte a dichiarare lo stato di calamità naturale, sono nove le regioni in allerta gialla per forti venti e temporali: Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basificata e Calabria. A Napoli, inoltre, è stata decisa anche la chiusura dei parchi, del pontile nord di Bagnoli e il divieto di accesso alle spiagge pubbliche cittadine.

A Cogne, in Valle d’Aosta, dove è atteso l'arrivo della ministra del Turismo Daniela Santanché, è continuata ieri per tutta la giornata l'evacuazione dei turisti - al momento ne sono stati portati via circa un migliaio - mentre a Cervinia si fa la conta degli ingenti danni che hanno interessato in particolare negozi, bar, ristoranti e garage sulla centrale via Carrel, la strada dello struscio, dopo lo straripamento del torrente Marmore che ha a lungo isolato la località.

Il paese di Macugnaga, nella provincia piemontese del Verbano Cusio Ossola, dove è esondato il rio Tambach, viene descritto come un "cantiere a cielo aperto" con abitazioni invase dal fango e strade interrotte
Maltempo anche al nord-est, con un'enorme frana di fango e detriti, mossa dal forte maltempo, che ha invaso ieri la strada provinciale 347 del passo Duran, nel comune di Val di Zoldo, in provincia di Belluno. “Stato di attenzione” in Veneto, mentre a Milano è rimasta in vigore fino a mezzanotte l'allerta emanata per i temporali in arrivo. A Torino sono stati oltre cinquanta gli interventi dei vigili del fuoco dopo il nubifragio che ieri si è abbattuto sulla città e in diversi punti del territorio provinciale. Le operazioni hanno riguardato in prevalenza alberi pericolanti o caduti e coperture divelte.

Un'instabilità meteorologica che sta condizionando le scelte da parte dei turisti e che rischia di compromettere la stagione, non solo in montagna, visto che - stando ai dati del sindacato dei balneari - stanno disertando anche le spiagge, in particolare quelle di Lazio e Liguria. Il calo va da un 10% ad un pesante 60%. 

(Unioneonline/v.l.)

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